Giovedì, 3 Novembre 2011, h 10.30, Ministero del Lavoro, Roma

Stipula del Contratto di Solidarietà.

Venerdì, 28 ottobre 2011, ore 11.30

Incontro con il Responsabile delle Risorse Umane per la discussione del calendario relativo alla pianificazione delle giornate di solidarietà nelle diverse funzioni.

Dichiarazione Mancata deduzione dei contributi anno 2010 – Dichiarazione ex art. 8, comma 4 del D.Lgs. 252/2005.

Gli iscritti al Fondo Previdenziale di Settore Telemaco, hanno ricevuto una comunicazione via mail, nella quale gli si invita a presentare a Telemaco la dichiarazione degli eventuali contributi non dedotti relativi all’anno 2010, affinché il Fondo non li sottoponga a tassazione in fase di liquidazione della posizione individuale.

A tal proposito, al fine di fugare alcuni dubbi sorti tra i colleghi iscritti, si precisa che la dichiarazione richiesta fa riferimento ai contributi non dedotti eccedenti il limite di € 5.164,57 di versamento annuo al fondo.

In pratica la dichiarazione si rende necessaria per coloro che hanno versato a Telemaco contributi eccedenti il limite di € 5.164,57, così come risultante nel punto 54 del proprio CUD 2011 e che per l’anno 2011 non abbiano dedotto nella dichiarazione dei redditi (730 o Unico) tali importi (rigo E 28 mod. 730 2011).

Per i colleghi che, invece, trovano valorizzato il solo punto 53 del proprio CUD, non è necessario inviare alcuna dichiarazione.

Paolo Bachis, Delegato SLC CGIL Fondo Telemaco

Modulo ND-Comunicazione Contributi Non Dedotti.pdf

Comunicato delle Segreterie Regionali/Territoriali.


Alla presenza delle Segreterie Nazionali Regionali/Territoriali Rsu/Rsa, i lavoratori di Tiscali e Tiscali Contact hanno approvato l’ipotesi di accordo sulla solidarietà con 547 voti a favore, 2 contrari e 18 astenuti.

La solidarietà partirà dal primo novembre 2011 per tutti i dipendenti meno che per un piccolo gruppo di una ventina di unità occupato in operazioni di migrazione verso la piattaforma ZTE ed un altro di 4 unità impegnato sul progetto Indoona per i quali la solidarietà partirà dal primo febbraio 2012.

Resteranno invece fuori dal perimetro dei CDS i lavoratori della vendita diretta del B2B, l’ ADV della sede di Milano, il settore NOC di Cagliari (per motivi di organico) ed un gruppo di ricerca e sviluppo di Pisa, reparti ritenuti strategici dall’AD per il rilancio dell’Azienda.

La definizione dell’accordo non può considerarsi la conclusione della vertenza: inizia infatti ora il percorso più difficile per i lavoratori del gruppo Tiscali e per i loro rappresentanti, e pertanto i delegati dovranno vigilare, utilizzando tutti gli strumenti di verifica, controllo e confronto(strumenti non a caso inseriti ad ogni passo dell’accordo) affinché si lavori in sinergia per il rilancio dell’azienda in tutti i suoi settori occupazionali.

Saranno questi i 24 mesi decisivi per le sorti di Tiscali.

Di questo accordo vogliamo valorizzare almeno tre punti :

1. la stesura di un piano industriale contenente elementi verificabili sui quali misurare, periodicamente, gli avanzamenti aziendali;
2. il ricorso allo strumento della solidarietà piuttosto che alla cassa integrazione (richiesta in avvio di trattativa dall’Azienda );
3. la fusione per incorporazione di Tiscali Contact in Tiscali Italia entro il 31 Dicembre 2011, operazione che dovrebbe garantire una omogenea organizzazione del lavoro in linea con i principali obiettivi del piano industriale del gruppo.

Il prossimo passaggio sarà la ratifica dell’accordo in sede Ministeriale a Roma.
Le scriventi OO.SS. nell’esprimere soddisfazione per l’andamento della trattativa ricordano a tutti che l’attuale situazione dell’azienda non dipende esclusivamente dalla crisi generale ma probabilmente anche da qualche insufficienza nelle strategie adottate da chi guida l’azienda in prima persona.
Responsabilità di cui ancora una volta devono farsi carico i Lavoratori.
Ma d’ora in poi non ci sarà più spazio per alcun tipo di errore.

 
LE SEGRETERIE REGIONALI/TERRITORIALI
SLC-CGIL FISTEL – CISL UILCOM -UIL

Esito delle assemblee.

Accordo 18 10 11

Colleghe e colleghi,

ieri si sono svolte le assemblee nel corso delle quali abbiamo presentato l’ipotesi di accordo sui contratti di solidarietà.

Prima della convocazione delle assemblee la delegazione sindacale si è incontrata per chiarire e definire gli ultimi dettagli relativi al documento e successivamente ha incontrato l’azienda per siglare l’ipotesi di accordo che è stata poi presentata alle assemblee.

Il prolungamento di queste attività oltre il tempo previsto associato all’esigenza di tenere le assemblee assieme ai nostri segretari nazionali ha causato la convocazione delle assemblee con scarso preavviso e con modalità non canoniche.

Ribadendo che tutto il tempo trascorso nel corso della mattinata è stato dedicato a un’analisi accurata dell’accordo al fine di chiarire ogni minimo dubbio su di esso e, in questo modo, tutelare in modo maggiore i lavoratori cui l’accordo è rivolto, ci uniamo alle scuse che il segretario nazionale della SLC CGIL Alessandro Genovesi ha porto ai lavoratori per il disguido venutosi a creare.

Abbiamo scelto di firmare l’ipotesi di accordo in quanto riteniamo che essa sia in linea con il mandato ricevuto nel corso delle assemblee svoltesi il 16 settembre e rappresenti il massimo risultato ottenibile alla fine del percorso intrapreso una volta ricevuto quel mandato.

A seguito della presentazione del documento e della discussione con i lavoratori, l’ipotesi è stata sottoposta a votazione. L’esito congiunto delle 2 assemblee è stato il seguente:

543 voti favorevoli

2 voti contrari

18 astenuti

L’ipotesi è stata pertanto approvata ed è stata convertita in accordo definitivo.

I delegati Slc Cgil Gruppo Tiscali

Comunicato Unitario incontro 04/10/2011.

COMUNICATO

Il giorno 04/10/2011 nella sede di Sa Illetta è proseguita la trattativa sullo stato di crisi aziendale, all’incontro hanno partecipato le OO.SS. ,  rappresentate dai segretari nazionali di SLC-CGIL/Fistel-CISL/UILcom-UIL, le segreterie territoriali,  le RSU di Tiscali Italia e le RSA di Tiscali Contact, e l’azienda, rappresentata dall’AD Renato Soru, il direttore generale ed il capo della divisione Risorse Umane e Relazioni Industriali.

Si è anzitutto riproposta la necessità di un piano industriale dettagliato e strutturato, da inserire nell’accordo.

Il piano industriale è indispensabile sia dal punto di vista burocratico che da quello sindacale per poter effettuare (congiuntamente all’azienda) delle verifiche periodiche sul suo andamento, quale elemento di garanzia sul futuro occupazionale. In tal senso è stato richiesto che vengano dettagliati gli ambiti di investimento lungo i quali eventualmente instaurare percorsi di formazione/riqualificazione , con specifico riferimento a quanto risparmiato tramite il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Le parti hanno confermato il ricorso ai Contratti di Solidarietà, secondo le percentuali discusse al tavolo tecnico, ovvero:

–          25,7 % per le aree di esercizio dei Sistemi Informativi

–          21,92 % per i settori di Staff (HR, Marketing, Amministrazione, Affari regolamentari, Affari Generali, Ufficio Legale) e le aree affini in termini di attività

–          20 % per i ADV Operations, Business, Consumer, Media, Rete e le aree di sviluppo dei Sistemi Informativi, ad eccezione delle aree di staff o legate ad attività di Customer Care presenti all’interno di queste strutture, che seguono di contro le percentuali dei macro settori di riferimento (Staff e CC)

–          6,7 % per il Customer Care ed aree di Front end in genere

–          0 % per l’ ADV a Milano, per il NOC e per i venditori della B2B diretta, oltreché per il gruppo R&D (ricerca e sviluppo) di Pisa.

L’amministratore delegato ha comunicato di voler ricorrere al CdS per una durata di 24 mesi sostenendo tale richiesta indispensabile per il rilancio dell’azienda.

Le OO.SS.  hanno controproposto un’ipotesi di 12+12 mesi in modo da poter verificare il prossimo anno la presenza di adeguata copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali, al fine di garantire una compensazione non inferiore all’80%. Ci si è quindi accordati per i 24 mesi con una clausola di valutazione che possa consentire durante il prossimo anno l’eventuale modifica della tipologia di ammortizzatore sociale, ove quello della solidarietà non garantisse più l’adeguata copertura economica ai lavoratori.

L’azienda ha dichiarato di voler anche ricorrere alla mobilità/ricollocazione professionale tra settori, sottolineando la necessità di dover ridistribuire il carico di lavoro.

Le OO.SS.  hanno risposto che questo tipo di mobilità potrà avvenire unicamente su base volontaria tramite job posting o bandi interni. Laddove non si riuscisse ad occupare su base volontaria tali posizioni l’azienda dovrà intervenire previo coinvolgimento delle RSU. E’ stato inoltre comunicato che sono state individuate circa 40 mobilità professionali da attuare, prevalentemente verso aree con attività di Customer Care.

Per quanto concerne l’incorporazione di Tiscali Contact in Tiscali Italia, ci si è accordati affinché tale fusione avvenga entro il mese di dicembre 2011. Entro i 12 mesi successivi dovrà invece essere ridiscusso il contratto integrativo aziendale (attualmente in scadenza), che a quel punto l’azienda estenderà anche ai lavoratori provenienti da Tiscali Contact. A questi ultimi verrà invece riconosciuta da subito l’indennità di cuffia.

Inoltre, per i 15 contratti a tempo determinato in scadenza il 31/12 nel settore “indagine qualità” che l’azienda aveva già dichiarato di non voler confermare, su richiesta unitaria delle OO.SS  si è ottenuta la trasformazione a tempo indeterminato con contratti part time di 4h.

Entro i prossimi giorni tali intese saranno formalizzate in un documento che prima di essere siglato sarà sottoposto alla valutazione dei lavoratori in assemblea.

Le Segreterie Territoriali SLC-FISTEL-UILCOM 

Le RSU Tiscali Italia

Le RSA Tiscali Contact 

Aggiornamento

Il giorno 3 ottobre 2011, abbiamo incontrato l’azienda in Confindustria, rappresentata dal direttore del personale Paolo Sottili.

Per prima cosa è stato chiesto all’azienda che durante l’incontro di domani venisse presentato un piano industriale scritto, verificabile e chiaro per quel che riguarda le voci risparmi, costi e investimenti.

Dopodichè si è discusso della divisione in aree funzionali presentata dall’azienda nel precedente incontro. Facendo un passo indietro, la divisione illustrataci era la seguente:

  • Staff
  • Fabbrica e Business
  • Sistemi Informativi Esercizio
  • Customer Care
  • NOC
  • Commerciali
  • Tiscali S.p.A. 

Ciò che è stato proposto dal sindacato, sulla base di considerazioni relative alla distribuzione dei livelli inquadramentali, è stato di spalmare la solidarietà su TUTTI i settori, assegnare una percentuale di solidarietà maggiore al settore staff, parificare la percentuale tra Fabbrica e Business e SI Esercizio.

L’azienda ha poi posto sul tavolo la questione della cassa integrazione per 15 colleghi con un livello quadro. La delegazione ha risposto che non è possibile accettare una sperequazione fra lavoratori realizzata attraverso l’applicazione di ammortizzatori sociali diversi a specifici gruppi di lavoratori. 

L’ultimo punto del quale si è discusso riguarda la fusione Tiscali Italia e Tiscali Contact, per la quale la contrattazione è stata rinviata all’incontro di domani, essendo quello di oggi un tavolo tecnico. La posizione condivisa dalle sigle, anticipata al direttore del personale, è stata che si è favorevoli alla fusione, a patto che, al rinnovo del contratto integrativo, questo venga esteso a tutti i lavoratori.

Vi terremo informati in merito a successivi sviluppi.

 I delegati Slc Cgil del gruppo Tiscali

 

Appello per l’incorporazione di Tiscali Contact senza condizioni.

Abbiamo deciso di raccogliere le firme dei lavoratori Tiscali Contact attraverso una petizione online per l’incorporazione di Tiscali Contact senza condizioni (oppure salta).
Vi proponiamo di firmare questa petizione dopo avere letto e condiviso i contenuti dell’ultimo comunicato inviatovi poco fa.
Speriamo in questo modo di dare la possibilità ai lavoratori di esprimere la propria posizione in merito ma con tutti gli strumenti critici e le informazioni a disposizione.
Per firmare cliccate sul link sottostante; ricordate che se non firmate utilizzando il vostro account facebook sarà necessario confermare la propria adesione tramite il link che vi verrà inviato in automatico al vostro account.

http://www.petizionionline.it/petizione/appello-per-lincorporazione-di-tiscali-contact-senza-condizioni/5146

I delegati Slc Cgil Tiscali


Comunicato SLC CGIL su Tiscali Contact

Iniziamo le riflessioni che seguono facendo un passo indietro nel raccontare le vicende delle trattative con l’Azienda nelle ultime 3 settimane, perché forse alcuni punti sono stati dati per scontati, ed evidentemente non lo sono affatto.
L’Azienda ci dice che deve risparmiare e che un risparmio lo deve fare sul costo del lavoro.
Non accettiamo la cassa integrazione perché vogliamo salvaguardare i livelli occupazionali e controproponiamo , con il pieno mandato dei lavoratori, il contratto di solidarietà che consente all’azienda di risparmiare la stessa cifra senza lasciare nessuno a casa e con un impatto minimo nello svolgimento del proprio lavoro e nella retribuzione.
Nell’arco della discussione viene da noi riproposto di creare un’unica unità produttiva (Italia + Contact) anche al fine di semplificare le procedure burocratiche di accesso agli ammortizzatori sociali, ma con il chiaro intento di annullare finalmente anche l’ultima differenza tra i lavoratori di Italia e Contact, che di fatto lavorano fianco a fianco, ovvero l’appartenenza formale a due società distinte, una delle quali (Tiscali Contact) è una Srl con un capitale sociale di 10.000€ controllata al 100% da Italia, con un’unica mission industriale, quella di fornire assistenza ai clienti Tiscali.
L’azienda valuta positivamente la proposta mettendo subito in chiaro che non intende estendere l’integrativo aziendale (contratto di II livello) fino al prossimo rinnovo (l’integrativo scade il 31/12/2011).
Questi sono i fatti.
Ora facciamo le valutazioni.
Ci sembra abbastanza normale che, in un contesto in cui un’azienda ufficializza in un tavolo sindacale l’esigenza di risparmi che si traducono in esuberi del personale, la stessa non possa contestualmente accettare di incorporare 190 lavoratori nell’azienda ‘madre’ estendendo loro il contratto di secondo livello. Non si dovrebbe altrimenti accettare la premessa, ovvero lo stato d’indebitamento che genera l’esigenza di risparmi e quindi il motivo stesso dei contratti di solidarietà. Per noi si tratterebbe comunque di una situazione provvisoria che si concluderebbe con il rinnovo dell’integrativo per TUTTI i lavoratori (e la data è nota).
Ci sembra altrettanto chiaro che sia complicato potere discutere di estensione dell’integrativo se prima non si salvano i posti di lavoro e soprattutto se la ‘fusione’ tra le due aziende non avviene.
La prima condizione (posti di lavoro salvi) è soddisfatta dal non accettare che un solo lavoratore né di Italia né di Contact vada in cassa integrazione a zero ore; la seconda (la fusione) è soddisfatta se si accetta di estendere l’integrativo ai 190 attualmente Tiscali Contact solo quando si discuterà del rinnovo per tutti i lavoratori Tiscali.
La diciamo in un altro modo: è stato da subito chiaro a tutti i presenti ai tavoli di trattativa che puntarsi sull’estensione dell’integrativo contestualmente alla fusione avrebbe compromesso totalmente l’integrazione di Tiscali Conatct in Tiscali Italia.
Ci piace anche ricordare che, in assenza di integrativo, è stato esteso da subito ai lavoratori Contact il ‘buono pasto’, uno degli aspetti dell’integrativo di Tiscali Italia. Un altro degli aspetti dello stesso integrativo, il ‘premio di risultato’ (pdr) quest’anno non è stato erogato ai lavoratori di Tiscali Italia mentre Contact ha avuto quanto previsto dal CCNL in materia di garanzia retributiva in assenza di integrativo aziendale.
Vale a dire che nella sostanza e nei fatti il trattamento economico per i lavoratori delle due aziende – perlomeno per alcuni punti – è già molto simile.
La diciamo ancora in un altro modo: in un momento in cui si discute di posti di lavoro e di maggiore stabilità per TUTTI, di stare TUTTI sotto lo stesso tetto in regime di solidarietà, ha senso fingere di perseguire un risultato che come conseguenza avrebbe esclusivamente quello di mandare all’aria il primo vero passo verso l’unificazione delle due aziende?
Non sarebbe più onesto ragionare per priorità e per reali criticità e partire dal vero unico interesse che un sindacato dovrebbe avere, ovvero tutelare il lavoro soprattutto per i soggetti più deboli?
In questi giorni ne abbiamo davvero sentito e letto di tutti i colori, e ci sembra onestamente che invece che tenere comizi tecnici sui contratti solidali qualcuno dovrebbe riflettere sul vero significato della parola solidarietà e smetterla, almeno nelle situazioni più critiche, di alimentare guerre tra poveri che hanno come unico risultato quello di renderci tutti più deboli, diffidenti, invidiosi e vulnerabili, pronti a dare consenso al primo venditore di fumo di passaggio.

I delegati SLC CGIL del Gruppo Tiscali