Scilipoti docet.


Il 20 dicembre 2010 è apparso sulla Tintra un verbale d’accordo in materia di controllo a distanza, l’accordo è stato firmato solo da una parte dei rappresentanti sindacali di Tiscali Italia.

Per la precisione, hanno firmato l’accordo i 5 RSU eletti nella lista della Uilcom UIL e non lo hanno firmato i 4 RSU eletti nella lista della Fistel CISL e della Slc CGIL.

Questo comunicato spiega le ragioni della nostra assenza.

Unitariamente si era considerato irregolare il comportamento aziendale in merito all’utilizzo delle telecamere e delle timbrature in bianco (quelle senza codice), tanto da richiedere ufficialmente un incontro per discutere di questo problema. Nonostante, secondo i rappresentanti della Slc e della Fistel ci fossero altre priorità (per esempio il Premio di Risultato del 2010), ci siamo presentati a tutti gli incontri cercando di trovare una posizione condivisa da tutti gli Rsu.

Eravamo tutti coscienti che l’azienda cercava esclusivamente un “condono” all’errore commesso, ma unitariamente non volevamo denigrare né il nostro ruolo, né l’intelligenza e la dignità dei lavoratori che rappresentiamo.

Per l’azienda sia le telecamere che le timbrature in bianco rappresentano un modo per rendere operativo il sistema di sicurezza interno … quello che rende sicuri i lavoratori e il patrimonio aziendale.

Per noi invece era necessario essere messi nelle condizioni di “controllare il controllore”.

Abbiamo chiesto quindi che venissero sospese le timbrature in bianco in attesa che si definissero i termini di un accordo, ma l’azienda non ha mostrato disponibilità in tal senso.

All’ultimo incontro (nonostante il rappresentante aziendale fosse arrivato alla riunione con un accordo già pronto) è stata fatta all’azienda una richiesta unitaria:

o  che l’accesso alle timbrature ‘in bianco’ fosse protetto da doppia password (una in mano alla RSU e una in mano all’Azienda) e perciò ogni volta che il responsabile della sicurezza aziendale, o un suo preposto, avesse voluto effettuare un controllo sulle timbrature avrebbe dovuto giustificarne l’esigenza e condividerne con gli rsu la verifica;

o  che fosse disponibile un accesso per poter verificare i log di chi avesse interrogato il server;

o  che venisse istituita una commissione tecnica per controllare la regolare installazione delle telecamere e il mantenimento dei dati e l’accesso agli stessi a norma di legge.

Unitariamente è stato chiesto di conoscere la risposta aziendale entro le 48 ore successive e nel caso in cui la tempistica non fosse stata rispettata o la risposta fosse stata negativa, unitariamente si sarebbe presentata la denuncia all’Ispettorato del Lavoro e al Garante della Privacy.

Purtroppo nel momento in cui è stato necessario tenere fede agli impegni presi con le altre sigle, la Uilcom ha deciso di fare un passo indietro e si è rifiutata di sottoscrivere la denuncia che Slc e Fistel hanno inviato all’Ispettorato del Lavoro e al Garante della Privacy.

Non paghi di ciò, i 5 Rsu eletti nelle lista Uilcom, nonostante l’azienda avesse risposto negativamente a tutte le proposte avanzate unitariamente, nonostante non avesse dimostrato alcuna elasticità e disponibilità a trovare un punto di incontro tra le esigenze di “sicurezza” e quelle di tutela dei diritti sanciti nello statuto dei lavoratori, nonostante e anzi in spregio a un percorso sindacale svoltosi in modo unitario, si sono recati in Confindustria da soli e, senza la neppur minima consultazione con i lavoratori e con gli altri RSU eletti, hanno firmato l’accordo proposto dall’azienda senza alcuna sostanziale modifica, impedendo, di fatto, la verifica delle eventuali irregolarità innescata dalla denuncia inviata all’ispettorato al lavoro.

Come molti di voi sanno l’attività sindacale consiste spesso nel confronto tra rappresentanti dei lavoratori e rappresentanti dell’azienda al fine di raggiungere una mediazione. Mediazione, appunto. Ovvero qualcosa che si collochi a meta strada fra le esigenze delle parti coinvolte.

Ci chiediamo cosa i 5 RSU eletti nella lista della Uilcom UIL abbiano ottenuto dalla firma di questo accordo. Il dubbio è sorto nel momento in cui abbiamo realizzato che l’accordo firmato coincide quasi perfettamente con la bozza che l’azienda ha portato all’ultimo incontro in Confindustria (13 Dicembre 2010). Sicuramente ci sfugge qualcosa, sicuramente c’è qualcosa che tutti i lavoratori di Tiscali Italia hanno ottenuto grazie alla decisione dei 5 RSU eletti nella lista della Uilcom UIL. E deve trattarsi anche di qualcosa di manifestamente vantaggioso, dal momento che si è deciso di accettarlo senza una consultazione con i lavoratori.

Oppure si è trattato di una “scelta responsabile”, come quella dell’onorevole Scilipoti.

Per concludere riportiamo gli articoli dello statuto dei lavoratori che trattano l’argomento del controllo a distanza. Molti giuristi ritengono che il legislatore abbia voluto indicare che il comportamento di chi controlla i lavoratori “a distanza”, ovvero senza che essi possano rendersene conto, è profondamente immorale, illecito al punto di prevedere per esso sanzioni di tipo penale.

Saluti,
La RSU
Slc e Fistel

Legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori)

ART. 4 – Impianti audiovisivi.

È vietato l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.

Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l’uso di tali impianti.

Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cui al secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o con la commissione interna, l’Ispettorato del lavoro provvede entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge, dettando all’occorrenza le prescrizioni per l’adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.

Contro i provvedimenti dell’Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la previdenza sociale.

ART. 38. – Disposizioni penali.

Le violazioni degli artt. 2, 4, 5, 6, 8 e 15 primo comma, lett. a), sono punite, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, con l’ammenda da lire 100.000 a lire un milione o con l’arresto da 15 giorni ad un anno.

Nei casi più gravi le pene dell’arresto e dell’ammenda sono applicate congiuntamente.

Quando, per le condizioni economiche del reo, l’ammenda stabilita nel primo comma può presumersi inefficace anche se applicata nel massimo, il giudice ha facoltà di aumentarla fino al quintuplo.

Nei casi previsti dal secondo comma, l’autorità giudiziaria ordina la pubblicazione della sentenza penale di condanna nei modi stabiliti dall’art. 36 del codice penale.

19 Responses to Scilipoti docet.

  1. UIL says:

    Un bell’applauso alla UIL!

  2. Marco Caddeo says:

    Vorrei precisare un paio di punti, che potrebbero favorire i colleghi nel valutare unitariamente i fatti.

    La mattina in cui e’ stato firmato l’accordo era previsto un incontro ufficiale in Confindustria con tutte le RSU e le rispettive segreterie, per proseguire la discussione già avviata e valutare se vi fossero o meno gli estremi per un accordo.
    A tale incontro non si sono presentate le RSU FISTEL CISL e SLC CGIL, ne’ le rispettive segreterie, senza che le RSU UILCOM ne fossero state preventivamente informate. La stessa rappresentanza di Confindustria ci ha comunicato di non aver ricevuto una disdetta dell’incontro da parte degli assenti.
    Solo in tale sede le RSU UILCOM hanno appreso che, in maniera autonoma e senza alcuna consultazione unitaria , le RSU di SLC CGIL avevano deciso di procedere con la presentazione di una denuncia verso l’azienda.
    L’atteggiamento dis-unitario , la mancanza di rispetto dell’appuntamento e l’assenza di una comunicazione sulla scelta di SLC CGIL, ha spinto le restanti RSU, presenti all’incontro, a portare avanti il discorso con l’azienda. Mi pare dunque che parlare e sottolineare l’unitarietà sulla carta per poi agire in maniera opposta sia quantomeno fuori luogo.
    Per completezza di informazione dei colleghi (che poi valuteranno autonomamente cosa sia stato meglio) vorrei fare una breve riflessione anche sull’opportunità della denuncia.
    La denuncia comporta una multa verso l’azienda, che, conseguentemente alla sanzione, ha poi un certo periodo di tempo per mettersi in regola. Cosa significa mettersi in regola? Direzionare correttamente le telecamere, mettere i cartelli segnalatori, specificare le modalità di conservazione e accesso ai dati. Se leggete l’accordo, queste cose sono previste, solo che ci sono anche delle tutele maggiori: la presenza di una doppia password, una delle quali nelle mani delle RSU, per l’accesso ai dati registrati dalle telecamere, la creazione di una commissione tecnica che verifichi e vigili sull’applicazione di quanto previsto, la possibilità di verificare i log e le motivazioni di accesso ai dati relativi alle timbrature “in bianco” …
    Le RSU presenti all’incontro hanno ritenuto dunque che un accordo, in linea con quanto fatto da tutte le aziende del settore, fosse necessario e tutelasse ben maggiormente i lavoratori rispetto ad una multa fatta ad un’azienda che attualmente sembra avere a mala pena i soldi per gli stipendi dei dipendenti.
    L’accordo firmato presenta aspetti che solo aziende del calibro di Telecom Italia, dopo anni di trattative, hanno siglato.
    Infine, sempre per completezza di informazione, può essere bene sapere che solo pochi mesi fa, a livello nazionale, le segreterie di SLC e FISTEL, unitariamente a quelle UILCOM, hanno firmato un accordo che propone forse neanche la metà delle tutele e delle specifiche presenti in quello fatto tra RSU e azienda in Tiscali.

    Lascio ovviamente ai singoli colleghi la piena libertà di valutazione, rispettando anche chi avrebbe preferito una multa ad un accordo.

    Scarsa considerazione credo meriti invece quanto si lascia intendere, neanche tanto velatamente, circa un fantomatico interesse o “vantaggio” che le RSU UILCOM avrebbero ottenuto dall’azienda. Personalmente sono ancora ingenuo in materia, per cui reputo assurdo anche il solo pensare che il tempo, le energie (e persino i soldi, vi assicuro) che sto dedicando a questa attività possano essere barattate con chissà quale vantaggio. Mi viene tristemente da pensare però che chi ha scritto certe affermazioni conosca meglio di me tali meccanismi. Ma ingenuamente mi piace ritenere che sia stata solo una caduta di stile.

    Marco Caddeo – RSU UILCOM

  3. Roberta says:

    Ciao Marco,
    la mattina in cui è stato firmato l’accordo era anche la mattina in cui avevamo le assemblee per l’assistenza sanitaria. Ora l’incontro in confindustria era fissato per le 9.30, la prima assemblea per le 9.30.
    Come avete fatto a presentarvi all’incontro almeno in 5 e contemporaneamente a presenziare almeno in 4, che io ricordi, alle assemblee?

    Le motivazioni per le quali non ci siamo presentati le conoscete e le conoscevate benissimo, visto che all’incontro del 13 siamo stati abbastanza chiari quando abbiamo detto che volevamo una risposta immediata alle nostre richieste, altrimenti l’azienda avrebbe dovuto risolvere le sue mancanze attraverso la Camera del Lavoro, cosa che avrebbe dovuto fare ben prima di mettere in atto tutti i provvedimenti che ha preso.

    La questione della doppia password di cui parli fa riferimento solo alle immagini delle telecamere, che vengono conservate per 24 ore. Quella stessa doppia password era stata richiesta, invece, per le timbrature che, oltre ad essere riconducibili molto più facilmente al singolo individuo, vengono mantenute per ben 120 giorni. Non mi spiego come mai l’azienda possa fornire una doppia password per accedere alle immagini e si rifiuti categoricamente di applicare lo stesso meccanismo per le timbrature.

    Detto questo, firmare un accordo solo per evitare una multa all’azienda mi sembra una motivazione veramente poco credibile. Sarebbe più coerente dire che volevate questo accordo fin dall’inizio, ma allora non si spiega come mai sino al penultimo incontro vi siate sforzati di mantenere una posizione unitaria.

    Credo che la caduta di stile sia stata vostra, le nostre insinuazioni sono solo un modo di cercare di dare una spiegazione al vostro comportamento così poco corretto.

    Roberta Lecca – RSU SLC CGIL

  4. murakami says:

    Quindi Marco fammi capire.
    Dato che loro non si sono presentati avete pensato bene di chinarvi a 90 e di accettare questa boiata del controllo a distanza?

    COMPLIMENTI, io avrei optato per un bel braccialetto da mettere alle caviglia…

  5. belisala says:

    Si Marco, hai detto bene, sei ancora ingenuo in materia, ma ti accorgerai della realtà molto presto… spero! Forse ti dimentichi un piccolo particolare, alla riunione precedente in confindustria tutti insieme avevamo dichiarato che, qualora l’azienda non avesse mostrato disponibilità verso la nostra proposta di avere una doppia pw anche per le timbrature, avremo INSIEME, presentato la denuncia e INSIEME non saremo andati all’incontro. A sostegno di questo, ti ricordo anche che l’incontro era programmato per le 9.30 e ci eravamo detti che solo una parte della Rsu avrebbe partecipato all’ assemblea programmata in azienda alla stessa ora, mentre gli altri si sarebbero presentati alla trattativa. E invece, abbiamo partecipato tutti qui in azienda alle 9.00 all’assemblea…non ti è venuto alcun dubbio? E quando dopo pranzo sei andato in Confindustria a firmare, non ti è sembrato strano che la mattina fosse saltato l’incontro e stranamente il pomeriggio ci fosse così tanta urgenza per firmare? Non dubito sulla tua sincerità, ma ti suggerisco di pretendere sempre trasparenza onde evitare di essere preso per il naso.
    Isabella

  6. -=MaXVaX=- says:

    Io invece mi complimento con i colleghi rappresentanti della UIL che il giorno 2 Novembre (il giorno prima delle elezioni RSU) urlavano “al lupo, al lupo !!!” sul tema del controllo a distanza denunciando la violazione della legge 300 etc etc. (comunicato presente nella bacheca sindacale, quindi a disposizione di tutti), e poi, in poco piu’ di un mese … voila’, altro giro, altra corsa.

    Assai probabile che fosse un messaggio subliminale verso l’azienda (parere personale). E questo sarebbe ancora piu’ grave ….

    Ritengo che la forma piu’ SCORRETTA di rappresentare i lavoratori all’interno delle aziende (da parte di altri colleghi) sia quello personale e non collegiale.
    Ovvero quella portata avanti in questa occasione.
    Non si e’ neanche avuto il coraggio di indire un’assemblea aziendale con votazione, su un’argomento abbastanza delicato.
    Nulla. Della serie “con la democrazia mi ci pulisco il deretano”.

    Ritengo inoltre che non ci sia niente di peggio che trincerarsi dietro il paravento “aziendale” della possibile multa.
    Personalmente invece auspicherei esattamente il contrario, ovvero che avvengano le ispezioni e che, in caso di evidenti violazioni, siano comminate le doverose sanzioni.
    Che caspita …

    E’ prima di tutto una questione di rispetto di diritti acquisiti dai nostri padri, che hanno SPUTATO sangue per ottenerli.

    E’ proprio nei periodi di crisi come questo che bisogna tenere botta fin quanto si puo’ ed evitare di chinare SEMPRE la testa.

    Mala tempora currunt, atque peiora premunt.

  7. Alessio says:

    oh bendius…. vabbè siete in linea con il modo di fare UIL. Salvaisì

  8. Marco Caddeo says:

    Probabilmente sono stato poco chiaro, per questo preciso meglio eventi e motivazioni, ribadendo che lo faccio solo per trasparenza e non per cercare di convincere nessuno.
    Prima, tuttavia, tengo a sottolineare che io firmo con il mio nome poiché non ho problemi nell’esprimere anche pubblicamente ciò che penso e motivare le mie scelte. Personalmente, invece, ritengo perda totalmente valore ciò che si esprime dietro un nickname, ancor più quando si esprimono giudizi e non opinioni o si fanno battute facili e di dubbio gusto.

    Veniamo ai fatti. Gli incontri in Confindustria iniziano sempre molto in ritardo rispetto all’orario prefissato per cui si era detto che alcuni sarebbero andati alle assemblee sull’assistenza sanitaria (come è stato) e sarebbero sopraggiunti subito dopo, mentre gli altri (le segreterie nello specifico) potevano iniziare l’incontro. Io non sono “andato a firmare” (come evidentemente avete ipotizzato) ma sono andato lì subito dopo le assemblee, ho preso atto della situazione, ho discusso, ho fatto apportare delle modifiche, ho letto e riletto più volte, ho fatto correggere degli errori e, alla fine, ho deciso di firmare quello che ritenevo un valido accordo, malgrado avrei preferito prevedesse ancora di più. Non ho del resto mai cambiato idea rispetto a quanto ho dichiarato in tutti gli incontri precedenti, quando ho più volte chiesto di spiegarmi quali fossero i vantaggi di una denuncia, dichiarandomi pronto a cambiare idea ove mi aveste convinto dei risultati ottenuti con quella scelta. Ritengo dunque di aver agito in maniera coerente e trasparente, fuori da interessi personali e da logiche meramente “politiche” che, per quanto mi riguarda, vengono dopo gli interessi dei lavoratori di questa azienda.
    Che poi ciò possa non corrispondere con le scelte altrui è altra cosa.
    Continuate a sottolineare il concetto di “insieme” e “unitario”, ma continuo a non capire come questi concetti si sposino con la denuncia fatta da voi SENZA il coinvolgimento mio (parlo anzitutto personalmente) e degli altri colleghi RSU. Sarebbero bastate due righe, anche informali, in cui si diceva che cosa stavate per fare, per evitare che, in reazione a ciò, il giorno dopo noi andassimo avanti per conto nostro.

    Non mi pare dunque sia stata una scelta scorretta, o quanto meno che possa esserlo più di quella fatta da SLC CGIL nel presentare la denuncia.

    Detto ciò, e ringraziandovi per l’ospitalità nel blog, ritengo ci siano gli elementi per comprendere e valutare liberamente i fatti.
    Se poi qualcuno avesse necessità di chiarimenti ulteriori, mi scriva personalmente e glieli fornirò volentieri.

    Marco Caddeo – RSU UILCOM

  9. -=MaXVaX=- says:

    Volentieri anche il sottoscritto avrebbe piacere di parlare direttamente e di persona con te e con tutti voi, perche ritengo sinceramente poco plausibile quanto dici, ovvero che questo accordo sia stato firmato per far ottenere maggiori diritti per i lavoratori.

    Lo ritengo poco plausibile per diversi motivi.

    il primo, e il piu’ importante, denota quantomeno una discreta ignoranza oltre che ingenuita’ in materia.

    Ovvero che la denuncia (cosi’ come la chiami tu) puo’ essere fatta anche dopo, e, faccio notare, non necessariamente da una sigla sindacale o da un iscritto ad essa. E, faccio notare, gli elementi per poterla fare ci sono tutti, in quanto nello stesso accordo da voi sottoscritto si fa ampio riferimento al fatto che tutte le installazioni (telecamere, badge etc) sono stati installati PRIMA. Ovvero in palese violazione dell’art. 4.

    In secondo luogo, e qui veramente voglio pensare che ci sia solo un be po’ di ingenuita’ (mi riferisco alla sigla sindacale maggioritaria), firmare un accordo che prende il nome di “CONTROLLO A DISTANZA”, significa adottare il metodo Tafazzi (per tacer del metodo scopa nel sedere), che garantisce cosi’ all’azienda un accesso facile e indolore a metodi di possibile valutazione (per quanto giurino e spergiurino che mai sara’ cosi) per superare qualsiasi ostacolo legale.

    Ci sarebbe molto altro da dire, ma preferisco personalmente, come detto, e se capita, parlarne de visu.

    Detto questo, sono Massimo Carboni, mi firmo abitualmente come -=MaXVaX=- e non cerco minimamente di nascondermi.

  10. Michele Orrù says:

    D’accordissimo con Max,
    sembra che qui l’unica ad averci guadagnato è l’azienda.
    Non essendo in regola, dopo la minaccia di denuncia all’ispettorato del lavoro, ha trovato la scappatoia e un tetto riparatore grazie alla firma dei rappresentanti UIL. Quindi ora una denuncia non avrebbe nessuna forza perché tutte le irregolarità sono state regolarizzate da un accordo sindacale. Strana linea di condotta questa…

    Michele.

  11. Gianni says:

    Oggi ho giusto 5 min da dedicare a quanto avete scritto , giusto 5 perchè di più sarebbe un ingiustizia verso tutte le altre cose che ci sono da fare per quest’azienda, per la nostra azienda , il nostro posto di lavoro, noi RSU siamo tra i pochi che dedicano parte del loro tempo agli altri colleghi e lo facciamo “a gratis”. Detto questo, mi rimane giusto un appunto su quello che hanno scritto i colleghi RSU della CGIL e della CISL , rispetto tutto, magari posso non condividere, però andare sul personale dispiace, dopo tanti anni fatti insieme nei tavoli sindacali, veramente una caduta di stile. Detto ciò sono perfettamente in linea con Marco Caddeo (che ha avuto il coraggio di firmarsi) , mi firmo anche io, nome Gianni , cognome Abbinante. Dimenticavo da 6 anni …. RSU UILCOM
    Buon 2011 a tutti.

    • -=MaXVaX=- says:

      Gianni,

      qua nessuno e’ andato sul personale.

      Se si parla di ignoranza e ingenuita’, questa e’ relativa all’argomento e non alla persona.

      Se si comincia a prenderla sul personale significa, secondo me, non avere argomenti di discussione (e, di contro, ce ne sarebbero tanti), cosi come dire “dedico 5 minuti, perche’ l’azienda ha bisogno di me” denota un atteggiamento abbastanza supponente.

      Inoltre, tutto mi sarei aspettato tranne che leggere “io questo lo faccio gratis”. Ci mancherebbe altro !!!

      Uno stile, mi perdonerai e senza offesa, un po’ troppo simile a quello di certi politici amanti di nani e ballerine.

      Ho solo una domanda da farti: secondo te la coerenza e la forza degli argomenti e’ un valore o e’ qualcosa che possiamo destinare alla raccolta (in)differenziata ?

  12. fan cgil says:

    ma come????
    l’ultimo commento è di una celebrità e non gli stendete il tappeto rosso???

  13. Mi sembra che tra i concetti espressi dai compagni della Uilcom ce ne sia almeno uno che merita di essere ripreso perché purtroppo fa riferimento a fatti realmente NON accaduti.
    Le RSU Uilcom si sono recate a un incontro in confindustria venerdì 17 Dic. e soltanto lì hanno scoperto che SLC e Fistel non vi avrebbero partecipato.
    Bella questa.
    Era noto a tutti già dal 13 Dic. che l’incontro del 17 Dic. sarebbe stato del tutto inutile qualora l’azienda avesse rifiutato le richieste presentate unitariamente al tavolo.
    Le segreterie SLC e Fistel e Uilcom si sono sentite in più di una occasione nei giorni precedenti al 17 Dic. L’azienda aveva già verbalmente fatto sapere che non avrebbe accettato la proposta unitaria, ed era necessario dare seguito a quanto concordato, ovvero alla denuncia. Era noto sia alla segreteria Uilcom che all’azienda che SLC e Fistel avrebbero presentato la denuncia.

    Pertanto: era evidente a tutti che l’incontro del 17 Dic. sarebbe stato per prima cosa inutile e poi inopportuno.
    Ci si poteva recare a quell’incontro solo per un motivo, quello di aver deliberatamente scelto di abbandonare la proposta unitaria e le altre sigle e andare “altrove” in autonomia. E questa considerazione vale a prescindere dall’assenza nota/ignota di SLC e Fistel.

    Altro concetto che merita particolare attenzione: un qualsiasi accordo è preferibile all’assenza di un accordo, l’accordo costituisce una garanzia in più per i lavoratori Tiscali..
    Anche questa non è niente male. Ma come si fa dire certe cose?
    Ciò che tutela i lavoratori sono lo Statuto dei Lavoratori, la legge n.675 del 31/12/1996 e il D.Lgs. n.196 del 30/06/2003.
    Un accordo come il vostro serve solo all’azienda. Quali tutele aggiuntive avrebbe introdotto? Il fatto che per accedere a un filmato registrato dalla telecamera (che non può essere puntata ne verso le postazioni di lavoro ne verso i lettori di badge) (filmato che viene cancellato ogni 24 ore) è necessaria una doppia password? Per favore…
    E poi, come mai se questa cosa è così bella, se migliora così tanto le condizioni dei lavoratori Tiscali, non siete andati a proporgliela? Come mai avete rinunciato all’ovazione che avrebbe accolto questo accordo in assemblea? Mah, non riesco a spiegarmelo. Anzi no! lo so! Primo perché siete troppo umili, l’ovazione vi avrebbe messo in imbarazzo, secondo perché non avevate abbastanza tempo, siete troppo occupati a difendere i posti di lavoro. Gratuitamente per giunta.

    Io mi chiamo Maurizio Meluzzi, non scriverò che mi firmo perché faccio le mie considerazioni a viso aperto, sarebbe pleonastico, perché sono un RSU e ho già esposto le mie considerazioni sull’accordo a tutti gli altri RSU, in tutti gli incontri in cui si è discusso dell’argomento.
    Bisognerebbe fare attenzione a ciò che si dice, coloro i quali reclamano un confronto a viso aperto potrebbero sentirsi dire, dai lavoratori Tiscali, che proprio loro, sulle cose che contano, sugli accordi firmati a nome dei lavoratori, si sono sottratti al confronto, che sarebbe dovuto avvenire convocando le assemblee.

    Scusate se l’intervento è troppo lungo, io non devo salvare centinaia di vite umane (gratuitamente) conseguentemente ho più di 5 minuti da dedicare alla comunicazione con i lavoratori.

  14. Davide Mancosu says:

    Colleghi della UIL continuare a ribattere punto per punto mi pare non mi migliori la posizione in cui vi siete collocati. Un fatto è certo: un argomento di tale importanza e di tale impatto per ogni singolo dipendente di questa Azienda avrebbe meritato una discussione ed una votazione insieme a tutti i colleghi, gli stessi che vi hanno delegato a trattare per loro. La vostra è stata un’azione meramente solitaria!
    Spero che il nuovo anno ci riservi maggiore solidarietà e complicità tra le diverse sigle sindacali. Vorrei costruire un’Azienda migliore e se rimaniamo uniti forse potremo anche riuscirci!

    Buon 2011 a TUTTI
    Davide Mancosu

  15. Simone Aresu says:

    A mio modesto parere avete dato l’immagine di un’unione sindacale assente, di cui sicuramente l’azienda si farà forte nei prossimi confronti.
    Avete firmato un accordo sul “controllo a distanza” che tra le righe afferma qualcosa che va oltre telecamere e timbrature: afferma che a decidere sono i 5 rappresentanti UIL in quanto maggioranza. CGIL e CISL sono una minoranza che non conta.
    Ma vi dovreste ricordare, tutti voi rappresentanti e soprattutto chi firma accordi senza prima chiedere l’opinione alla base dei lavoratori, che rappresentate i lavoratori e a loro avreste dovuto chiedere conto dell’accordo prima di firmare.

  16. Valentina Desogus says:

    io rimango basita dal comportamento della Uil,
    sinceramente non mi aspettavo un simile comportamento che tradisce i lavoratori
    non riesco a capire le vostre motivazioni,
    e ancora di più non riesco a capire il perchè prima di accettare una cosa del genere non abbiate chiesto a noi lavoratori.
    sono profondamente delusa per alcuni..
    per altri invece c’è stata solo una conferma…

    per intenderci io non ho problemi a dire chi sono 😀

    saluti a tutti

    Valentina

  17. alessandra sau says:

    Vorrei rispondere a Marco per quanto riguarda la multa e la necessità di preservare l’azienda da unaspesa inutile.

    Vedi Marco, la tua motivazione è nobile, e posso anche condividerla in quanto all’azienda ci tengo e vorrei sempre vederla solida, ma dal sindacato mi aspetto la tutela dei lavoratori, non quella dell’azienda. Mi aspetto che se devono prendere decisioni che mi riguardano, devono chiedermelo.

    Oggi avete ceduto sulla mia privacy e domani cosa mi devo aspettare? Pomigliano? Che cediate le mie ferie? i miei giorni di malattia? La mia pausa pranzo? Credo che certe decisioni non debbano essere mai prese dalle rsu (tutte), che sono solo rappresentanti dei lavoratori e dovrebbero farsene portavoce, non comportarsi come padroni, che nelle aziende esistono già.

  18. Alessio Flaviani says:

    Quoto Simone Aresu.
    Da questa diatriba a uscire sconfitte sono le RSU tutte che hanno dato un chiaro segnale di debolezza all’azienza dimostrandosi disunite e per troppe volte legate alle posizioni delle sigle di riferimento.
    Siete quasi tragicomici nel darvi contro e per giunta mediante un mezzo pubblico e aperto a tutti rimarcando le vostre posizione da muro contro muro.

    Complimenti continuate cosi.

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